Le mani, sempre più sudate, stringevano tra le mani il biglietto fin quasi a stritolarlo, gli occhi, per l’ennesima volta, corsero dalla schedina allo schermo appeso in alto nel Blubar
Aprile del 1995, siamo per le strade del Queens, a New York. Su una panchina siede un uomo che ha tutta l’aria di essere un senzatetto; dei ragazzi si avvicinano, hanno un fucile ad aria compressa e così – per vedere l’effetto che fa – gli sparano un colpo in faccia. Quell’uomo è Jackson C. Frank
François Cevert non aveva ancora trent’anni quando, nell’ottobre del 1973, perse la vita. La Francia intera riponeva su di lui la speranza di conquistare il titolo di Campione del Mondo di Formula 1; sarebbe stata la prima volta
Se esistesse un inferno dei perdenti, degli sconfitti per vocazione e dei falliti, diviso a gironi come nella Commedia dantesca, Piero Ciampi apparterrebbe di diritto alla schiatta dei dissipatori di talento
Poteva essere il campione del mondo cantava Bob Dylan a proposito di Robin Carter in Hurricane; e Leone Jacovacci poteva essere una leggenda vivente, uno di quei pugili osannati anche in vecchiaia