Quando si parla di pittura si citano quasi sempre grandi maestri del passato; nulla di cui sorprendersi, la pittura – specie quella figurativa – non è certo nel suo periodo di massimo splendore. Oggi però vi voglio proporre le opere di un artista contemporaneo, Matteo Massagrande.
Lo stile di Massagrande è improntato all’iperrealismo, un genere che spesso scatena sterili discussioni tra gli appassionati, che finiscono per cadere nella trappola del confronto con la fotografia. L’artista padovano si è nel tempo specializzato – quasi ossessivamente – nella minuziosa riproduzione di stanze abbandonate, spesso in sontuose ville con affaccio sul mare.
Nelle stanze di Massagrande accade qualcosa che non può succedere nelle fotografie: tra la luce radente, le iper tecniche rese delle piastrelle e il velo di polvere quasi invisibile, i veri protagonisti sono il silenzio e – ancora di più – l’assenza.
E allora ecco che l’osservatore, tra quelle porte scrostate, le mattonelle sbeccate e il lusso decadente, crede di trovare qualcosa del proprio vissuto.
La nostalgia sfuggente di vite non vissute, o la sensazione di un passato che riemerge in modo vago: la magia dell’arte che si compie. Oggi che fotografare ambienti abbandonati è diventata una moda, a volte molestamente banale, vi invito a fare un giro nelle stanze di Matteo Massagrande. Magari ci troverete qualche stanza della vostra memoria.
Breve biografia di Matteo Massagrande
Matteo Massagrande nasce a Padova nel 1959 ed è pittore ed incisore; l’artista è un profondo conoscitore della storia dell’arte antica e contemporanea. Si interessa allo studio di antiche tecniche di pittura, di incisione e all’arte del restauro.
Molti suoi viaggi in Europa e nel mondo sono stati lo spunto per sviluppare cicli pittorici e grandi composizioni. La sua prima esposizione risale al 1973, anno in cui partecipa a mostre collettive e a concorsi, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. Tra i tanti, il Premio Internazionale Città di Pordenone 1980, il Premio Rizzoli per la grafica 1982, il Premio Burano di pittura 1986; ottiene il Premio Under 35 alla Terza Biennale d’Arte Sacra di Venezia 1987.
Parallela all’attività pittorica si è sviluppata quella grafica iniziata già dal 1974, sottolineata dalla presenza in numerose collettive di prestigio.
Recentemente alcune sue incisioni sono entrate a far parte del Gabinetto delle Stampe degli Uffizi di Firenze. Matteo Massagrande ha all’attivo oltre cento personali in Italia e all’estero. Le sue opere si trovano in numerosi musei, chiese, collezioni pubbliche e private.
Altre storie di artisti poco conosciuti le trovate qui: Andrea La Rovere su Facebook.