Da qualche tempo è uscito Donne Pioniere, il nuovo libro di Anna Maria Pierdomenico. A differenza dei due libri precedenti, non siamo di fronte a un romanzo; Donne Pioniere è un volume a metà tra un saggio e un vero e proprio prontuario delle figure femminili che hanno fatto la storia.
Attenzione, però, la storia di Donne Pioniere non è solo quella con la S maiuscola, ma anche quella minore di piccole eroine civili.
Donne Pioniere racconta ben settantuno storie in circa centocinquanta pagine; basta questo dato a far capire l’agilità della raccolta.
Il tema – quello della parità di genere e dell’emancipazione femminile – è attuale, ma anche piuttosto scivoloso. È facile, infatti, scivolare nel rischio della troppa enfasi, della ridondanza; la Pierdomenico riesce benissimo a evitare queste trappole. Il linguaggio è quello secco e puntuale a cui ci aveva abituato nei suoi due romanzi, la ricerca storica inappuntabile.
Ed ecco così che non c’è bisogno di premere il pedale sull’acceleratore dell’indignazione, come sarebbe facile di fronte a certe storie. La bravura di Anna Maria sta infatti nel far parlare esclusivamente le vicende di queste donne, a volte celebri e altre dimenticate. Sono infatti storie talmente emblematiche, drammatiche spesso, che non c’è alcun bisogno di enfatizzarle ancor di più.
Il background di Anna Maria, del resto, mescola scienza e letteratura. La giovane scrittrice vanta infatti un passato di ricercatrice scientifica di alto profilo nell’ambito della biologia molecolare; tuttavia, la Pierdomenico ha anche un’anima artistica. Il suo primo libro – Rebecca. La Figlia del Diavolo – è un tributo al classico romanzo d’avventura; il secondo – Il Giglio Insanguinato – è invece un giallo storico che ha raccolto grandi consensi.
Troviamo le storie di Premi Nobel come Marie Curie o Louise Gluck; storie di scrittrici sepolte dalla polvere della storia, come Frances Trollope o Beatrix Potter.
Pioniere della medicina come Trotula De Ruggiero o del femminismo, Christine De Pizanne. Ma anche sportive: Junko Tabei, la scalatrice, la pilotessa di Formula 1 Lella Lombardi e Tiny Broadwick, la prima paracadutista donna.
Tante – e a volte stupefacenti – sono le storie di diritti civili e conquiste; c’è Rose Parks, ma anche Harriet Stowe; le italiane Rosa Oliva e Italia Donati, maestra costretta al suicidio dalle maldicenze. Ancora grandi pioniere della lotta per i diritti civili e politici, come Tina Anselmi e Nilde Iotti.
Anche l’arte offre un vasto panorama di Donne Pioniere; dalle pittrici Artemisia Gentileschi, Lavinia Fontana e Tamara De Lempicka. Ma ci sono anche donne celebri, a volte per i motivi sbagliati, come Hedy Lamarr, la donna più bella del mondo che però era anche una grande inventrice.
L’idea di Donne Pioniere è nata grazie alla pagina Facebook di Anna Maria Pierdomenico; è lì, infatti, che la scrittrice abruzzese ha iniziato a raccogliere, quasi per caso, le storie di queste donne. Quasi subito la Pierdomenico si è trovata di fronte a una mole di materiale imponente, a testimonianza di come spesso la storia ufficiale abbia fatto cadere queste figure nel dimenticatoio.
Donne Pioniere è insomma un compendio di facile consultazione, che si può leggere in ordine o piluccando storie qua e là. Non ci si aspetti polemiche o che la scrittrice cavalchi l’onda mediatica del tema; sono le storie e le loro protagoniste a parlare, attraverso la voce della scrittrice, chiedendoci semplicemente una cosa: non essere dimenticate.
Il volume, come i precedenti romanzi, è edito dalla casa editrice Tabula Fati.