“๐ช๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐?”
“๐ด๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐จ๐๐๐๐๐๐, ๐๐ ๐๐๐ ๐๐ฬ, ๐๐๐๐ ๐ช๐๐๐๐๐๐ ๐ณ๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐ ๐๐๐ฬ ๐
๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐’๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐
๐ ๐ ๐น๐๐๐๐๐๐
๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐.”
[๐ฎ๐๐๐๐๐๐ ๐บ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ – ๐ฝ๐๐๐๐๐ ๐ท๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐๐๐]
Con queste parole inizia Venere Privata di Giorgio Scerbanenco, del 1966. Non solo, inizia anche il ciclo di Duca Lamberti, il suo personaggio piรน riuscito e nasce anche la Milano dolente e violenta che farร da sfondo a tanti gialli e polizieschi all’italiana degli anni ’70, che spesso a Scerbanenco devono tutto, o quasi.
In un certo senso, con Duca Lamberti, nasce l’immaginario degli anni ’70 e del noir italiano, fatto di periferie desolate e cittร violente, di piccoli delinquenti e prostituzione – quest’ultima รจ forse l’unica categoria verso cui il cinico Scerbanenco pare empatizzare – della buona borghesia che finge di non vedere e si macchia di crimini anche peggiori, di forze dell’ordine che non esitano a comportarsi come la malavita pur di spuntarla.
Ed รจ paradossale che Scerbanenco, che gli anni ’70 li ha un po’ inventati, muoia nel 1969, improvvisamente, senza vedere nemmeno l’alba degli Anni di piombo.
Scerbanenco, figlio di un professore ucraino ucciso durante la Rivoluzione Russa, si era dovuto adattare a mille mestieri, e quel mondo di derelitti e piccole miserie che racconta, l’aveva conosciuto davvero.
Nei miei soliti casi di serendipitร letteraria, mi sono imbattuto in una vecchia, malconcia e orripilante edizione de I milanesi ammazzano al sabato, all’epoca allegata al settimanale Oggi: una vera epifania. Dialoghi secchi, cinismo a palate, ambienti sordidi e un finale catartico e amaro al tempo stesso. Sto recuperando e – ripartendo dall’inizio, Venere Privata, appunto – ho ripreso tutto il ciclo di Duca Lamberti.
Una lettura che consiglio caldamente agli appassionati di noir all’americana, quello pulp e hard boiled, ai cultori del cinema di genere anni ’70 che troveranno l’origine della Milano Calibro 9, quella di Rogoredo e della Bovisa, dei Navigli notturni e di Metanopoli e dei CALIBRO 35.
Ma anche agli amanti di Tarantino, che vanta piรน di un debito con Scerbanenco.
Sul personaggio di Duca vi anticipo solo che รจ un ex medico, radiato dall’albo per aver praticato l’eutanasia, che si improvvisa detective. Un avvertimento: pur brillando per umanitร , Lamberti in alcune pagine sfoggia un fastidioso atteggiamento omofobo che potrebbe lasciare basiti i lettori, anche se contestualizzato all’epoca; tuttavia Scerbanenco non si proponeva certo di creare un personaggio che fosse da esempio per i fruitori; al contrario voleva che fosse il piรน possibile aderente a una realtร che, all’epoca, era anche quella.
Agli appassionati del cinema di genere degli anni ’70 consiglio la bellissima pagina Una Donna Per L’Assassino.